giovedì 25 dicembre 2008



Auguri di un felice Natale a tutti!!

martedì 23 dicembre 2008



MI SANGRE.

DAL MESSAGGERO DI OGGI:

La 20enne cividalese ha conquistato un ruolo di prima donna in un corpo di ballo composto da danzatori di tutto il mondo.

GIULIA FABRIS "STELLA" DEL TEATRO STABILE DI HAGEN.

CIVIDALE.Un grande talento e una volontà di ferro :a 20 anni,dopo un lungo percorso di studio che dalla città ducale (dove aveva frequentato la scuola di danza classica e moderna di Erica Bront) l’ha portata in Inghilterra, alla Hammond school di Chester, e poi in svizzera, alla Cinevox, la cividalese Giulia Fabris è l’astro nascentedel teatro stabile di Hagen, in Germania. Ci è arrivata dopo una selezione rigidissima, al termine della quale si è aggiudicata un ruolo da primadonna in un corpo di ballo composto da danzatori provenienti da ogni parte del mondo:il contratto è di durata annuale, ma le premesse perchè venga riconfermato parrebbero esserci tutte,visto che a Giulia è stato assegnato l’unico ruolo di solista nello spettacolo Tangomania e che la stampa tedesca le ha già riservato ottime recensioni. Un impegno a tutto campo, quello della ballerina :all’evento scenico citato, in cui danza, da protagonista, si affiancano le partecipazioni al musical West Side Story, ad altri balletti e a varie manifestazioni, come nel caso di una prestigiosa sfilata di moda che prevedeva anche un’esibizione artistica. Il Teatro di Hagenha voluto essere rappresentato,proprio dalla Fabris, che ha danzato in coppia con il primo ballerino. Successi che premiano un lavoro protrattosi per anni e coronato dalla specializzazione ottenuta alla Hammond, istituto scelto da Giulia fra i 5 in cui aveva superato l’ammissione.Dopo aver conseguito il diploma, la Fabris ha vinto una borsa di studio per la Cinevox, scuola svizzera diretta da Malou Fenaroli Leclere, l’insegnante di Barishnikow.Anche alla Hammond, si era guadagnata delle borse di studio,grazie alle sue capacità:e la sua bravura le aveva regalato diversi ruoli da solista, nei 3 anni trascorsi a Chester.Ora per la giovane è arrivato il primo incarico professionale , ad Hagen.E in un breve lasso di tempo è già divenuta un volto noto,nella città tedesca.

venerdì 19 dicembre 2008

Italian Connection winter meeting report!!

Puntuale come ogni inverno è arrivato l'Italian Connection Winter Meeting...e il team Burning c’era….o per lo meno lo zoccolo duro!!
Nonostante le condizioni meteo apparentemente sfavorevoli (erano previste nevi himalayane e tempeste degne del Maelstrom) siamo partiti in sette da Udine (peste e corna a Moreno che è rimasto addormentato causa notte brava…ecc ecc) per raggiungere i nostri fratelli in casa Milanimal.
Questo l’eleco degli irriducibili: Ale "homungus" Roncali, Raffaele"Ayurveda" Petris, Emilio "Frigobar" Petrucci, Stefano "Abbufinho" Carta, Marco "Sempreuna" Munini, Marco Contin e il sottoscritto.
Il mezzo noleggiato dal nostro Dj ufficiale "Abbufinho" si è subito rivelato una bomba e dopo un viaggio assolutamente imperturbato durato quattro orette buone, tra discorsi di alta filosofia e buoni propositi verso l’umanita tutta, i "Brucianti" erano già a riabbracciare gli amici jitzari che da tempo affollavano l’entrata del Tonic, palestrona "In" di Milano.
Rivediamo subito con piacere Mario Puccioni, i ragazzi di Padova e il grande Vincenzo di Bologna; a ruota seguono il gruppo di Pavia, Parma e via, via gli altri; arrivano gli amici romani, Fabrizio, Fabio , 1/2, e Grigno poi i padroni di casa tra cui l'amico Junior, Luigi Vecchione e il super Jacopo, seguiti a ruota dai rispettivi leader Fede e Andrea e dulcis in fundo il mitico Ratinho, che mi ha fatto tanto piacere rivedere.
Ci si cambia, si sale sul tatami e si parte subito con La Cerimonia… entrega de faixa!!
Così senza nulla dire, ecco che si presenta davanti agli occhi del popolo del fitness milanese uno dei più interessanti fenomeni antropologici mai osservati, ben più misterioso dell’accoppiamento delle anguille nel Mar dei Sargassi.
Un gruppo di circa un centinaio di jitsuka impigiamati, come guidato da un ancestrale autoipnotismo, si disponeva militarmente in due file contrapposte e con sguardo robotico, le cui uniche emozioni umane rimbalzavano tra una fanciullesca impazienza e un sadismo col pedigree, si sfilava le cinture avvolgendole vigorosamente alla mano più forte e attendeva goloso i primi, freschi, ignari malcapitati consci che la ritintura della cinta sarebbe stata un' esperienza frust(r)ante e indimenticabile.
Così per fortuna è stato....
Tra i vari amici che sono passati : Grigno, 1/2 kilo, Efrem, Enrica di Mantova e molti altri....ah si dimenticavo pure il nostro mestre Federico si becca il suo primo dan direttamente da Ratinho!!
Tre invece sono stati i ragazzi di Burning che hanno prestato le proprie terga alle pubbliche percosse e hanno preso una meritata blu: Ale, Stefano e Raffaele con i quali mi complimento sinceramente.
Dopo oltre due anni (e Ale anche di più...) di allenamenti costanti, una passione e un impegno davvero notevoli i tre dell' Ave Maria si sono accollati anche questa RESPONSABILITA':..e sì signori!... perchè qui non si tratta di gradi conquistati a suon di mazzette o leccaculismi all'italiana ma ottenuti con passione, costanza e soprattutto tanto, tanto sudore..purtroppo o per fortuna nel bjj si è sempre tenuti a dimostrare che il valore tecnico corrisponde a quello cromatico...no excuses..per cui ancora complimenti, continuate così!!
Tutto poi è continuato con due ore di stage in cui il Maestro Octavio "Ratinho" Couto ci ha deliziato con un programma davvero ben strutturato sia dal punto di vista tecnico che didattico .
Il raduno si è concluso verso le 16 e così, tempo di salutare i fratelli, ci siamo reimbarcati sul nostro furgone e siamo ritornati in patria.
Davvero una gran bella giornata ....grazie a tutti!!!!

mercoledì 10 dicembre 2008

Pronti?.........Via!!!!!!
Finalmente dopo incessanti ricerche del nostro Raffaele ...ecco il mezzo tanto agognato che ci porterà in sede Milanimal domenica 14!!
Grazie Raffa!!!


martedì 2 dicembre 2008

Ecco la locandina con le dovute informazioni sul consueto raduno invernale Italian Connection..non serve aggiungere altro.

Solo un appunto.

Qualcuno tra i novizi si chiederà chi è quel "tale", Octavio "Ratinho" Couto che si prenderà cura del seminario tecnico; ecco qui una descrizione molto dettagliata...


http://thepitmalibu.com/instructors/octaviocoutobio.html

giovedì 27 novembre 2008


INTERVISTA A FEDERICO TISI SU ZENTROPA



Zentropa: Partiamo dalle origini, da dove vieni, dove sei cresciuto e a che eta’ hai cominciato le arti marziali?


Federico: Sono nato 34 anni fa a Suzzara, in provincia di Mantova. Ho trascorso i miei primi 20 anni per la maggior parte all’estero, vivendo in Africa, Medio Oriente ed Europa al seguito di mio padre che si spostava per lavoro. Da 14 anni vivo a Roma. Ho iniziato la pratica delle arti marziali all’età di nove anni con lo judo , nel contesto di un corso per bambini organizzato dalla scuola.


Z: Quali sono gli obiettivi che un uomo puo’ porsi attraverso lo sport? Cosa ti ha motivato in questa scelta di vita?


F: Gli obiettivi possono essere molteplici e di differente livello. Si può praticare arti marziali per tenersi in forma ed in salute, oppure per acquisire più sicurezza in sé stessi. Altri invece praticano per mettersi alla prova attraverso l’agonismo. Io pratico arti marziali da 25 anni e nel corso di questo periodo le motivazioni sono cambiate. Da piccolo volevo diventare l’uomo Tigre e picchiare i bambini che facevano le prepotenze a scuola, poi sono passato a volermi affermare come lottatore italiano nel panorama internazionale del jiu jitsu. Oggi pratico per capire il significato profondo della mia disciplina e per aiutare i miei studenti a realizzare i loro sogni.
Z:Dalle tue foto e’ possibile ammirare moltissimi tatuaggi; qual’e’ il significato che questi rivestono per te?


F:Alcuni mi ricordano momenti e persone importanti della mia vita, altri che non si deve mai mollare o cadere in tentazioni negative, ed altri che mi ricordano che anche i momenti peggiori hanno una fine.


Z:La cronaca e’ piena di atti di violenza e bullismo in strada, allo stadio, nelle scuole. Le arti marziali aiutano a limitare questi fenomeni o, come sostengono i suoi detrattori, sprigionano ancora piu’ violenza?


F:Le arti marziali sono un’arma, proprio come un coltello od una pistola. La responsabilità non è da ricercare nell’arma in sé, ma nella persona che la utilizza nel modo errato, ed in chi glielo permette. Nel caso delle arti marziali, la responsabilità è dell’insegnante, che deve non solo impartire nozioni tecniche, ma trasmettere un profondo senso di responsabilità ai proprio studenti. Insegnare male o alle persone sbagliate è come dare ad una pecora corna d’acciaio affilato.


Z:Una caratteristica che sentiamo mancare moltissimo nell’uomo moderno e’ l’autodisciplina, elemento sicuramente vitale nell’attivita’ agonistica. Cos’e’ per te la disciplina e come si esercita su se’ stessi?


F:Nella maggiore disciplina risiede la maggiore libertà. Ogni disciplina è a mio avviso un percorso di liberazione, che si tratti di studio accademico, meditazione, marzialità, sport o altro. Penso che la disciplina si eserciti principalmente attraverso il sacrificio. Nel jiu jitsu esiste un detto che recita “non esistono miracoli senza sacrificio” , ed io ci credo fermamente. Per i lottatori ad esempio significa astenersi dal fumo, dall’alcool, da una vita sregolata, stare attenti al peso, e mantenere sempre un elevato livello di forma fisica, e cercare di combattere più possibile. Quello che spinge chiunque alla disciplina e quindi al sacrificio è a mio avviso una forte motivazione, che per essere tale deve affondare le proprie radici in valori forti.


Z:Come si svolge la tua giornata tipica?


F:Durante la settimana dedico la mattinata ai miei studenti privati, alla corrispondenza ed all’organizzazione del mio lavoro. All’ora di pranzo tengo la prima lezione collettiva, , e la sera la seconda. Mi alleno una o due volte al giorno, tra lotta e preparazione fisica.Durante il fine settimana sono sempre in giro per tenere seminari o per competizioni.


Z:Quali sono i tuoi modelli sportivi e storici?


F:I miei modelli sportivi sono moltissimi, ed ho anche avuto la fortuna di conoscerne molti e di poterne annoverare altrettanti tra i miei amici ed insegnanti. Solo per citarne alcuni: Helio Gracie Vitor Shaolin Ribeiro , Octavio Ratinho Couto, i fratelli Viera, I fratelli Nogueira, Ronaldo Jacaré..
I miei modelli storici sono anch’essi molteplici e di estrazioni culturali molteplici, accomunati da valori forti e da una grande capacità di ispirare positivamente il prossimo. Ultimamente ho letto la biografia di Massoud, e ne sono rimasto colpito.


Z:Ti e’ gia’ capitato di - come si dice a Roma - farti passare la sveglia da qualcuno? Sei sempre uscito integro dai combattimenti o ti sei gia’ rotto qualcosa? Quanto conta il disprezzo delle ferite e della sofferenza in generale in un mestiere come il tuo?


F:Certo che l’ho presa! Solo quelli che non combattono mai non la prendono! Vincere e perdere fa parte del gioco, e l’unica sconfitta imperdonabile e quella dalla quale non si impara niente. Fortunatamente sono state più le vittorie che le sconfitte, ma le sconfitte sono quelle che ti fanno crescere.
Penso che il disprezzo delle ferite e della sofferenza siano attitudini stupide. Chi le adotta finisce per farsi male e per concludere presto la propria carriera. Praticare sport da combattimento a contatto pieno di qualsiasi genere significa già abituarsi a livelli di stress fisico elevati e questo è molto logorante sul piano fisico, specie se si è agonisti. Io stesso, come molti altri lottatori, convivo con ernie al disco, legamenti andati, orecchie rotte ed acciacchi di ogni genere. Occorre prendersi cura del nostro corpo che per un lottatore è come per un samurai la spada. Ignorare i segnali che il nostro corpo ci manda è segno di ottusità, e prima o poi arriva un conto molto salato da pagare.


Z:Evan Tanner e’ recentemente scomparso in condizioni tragiche; abbiamo potuto notare un post sul tuo blog e anche Zentropa gli ha dedicato un’immagine. Lo conoscevi? Puoi raccontarci qualcosa di lui?


F:Nelle mie partecipazioni all’UFC in veste di coach non ho mai avuto il piacere di conoscerlo. Tanner era noto per essere una persona che dava al proprio lavoro di combattente professionista di MMA anche un valore di ricerca interiore. Era un uomo con una forte conflittualità interiore, senza nessuna vergogna nel manifestare le proprie debolezze, e sempre alla ricerca di qualcosa. Spero che ora abbia trovato le risposte che cercava ed un po’ di pace.


Z:Sul tuo kimono appaiono alcuni simboli e nella tua bio su myspace apprendiamo che sei un appassionato di moto; cosa ti attrae di questo universo?


F:Andare in moto è per me molto bello perché mi regala un grande senso di libertà, e molte emozioni. Mi piace fare lunghi viaggi in moto, godermi i panorami e nel frattempo avere tempo per stare un po’ con me stesso. Andare in moto è il mio antidoto allo stress.


Z:Una domanda su Zentropa ed il motto “0% razzismo - 100% Identita’” che spesso viene interpretato in modo erroneo; nelle discipline sportive, cosi’ come negli ambienti militari - ad esempio - un uomo viene valutato per quello che riesce a dimostrare, per il suo coraggio, in poche parole per quello che veramente rappresenta, a prescindere dal colore della sua pelle.
Qual’e’ la tua esperienza a riguardo e cosa nel pensi della frase sopra citata?


F:Sono assolutamente d’accordo. Un essere umano non sceglie dove o quando nascere, ma può scegliere di seguire una tradizione propria del suo popolo e della sua terra che lo incammini verso il diventare uomo, e per questo meritare rispetto. Per il resto le chiacchiere contano poco, alla fine della fiera conta quello che uno fa e come lo fa.


Z:Noi italiani siamo stati un popolo di esploratori e storicamente abbiamo piantato la nostra bandiera ai quattro angoli dell’universo. Oggi non e’ proprio la stessa cosa e ogni italiano che viaggio sente dentro di se’ il peso e l’onore di essere ambasciatore del proprio paese, della propria civilizzazione. E’ anche il caso tuo nei tuoi spostamenti? Senti questa responsabilita’ nel rappresentare l’Italia?


F:Ogni volta che parto per una gara all’estero porto sempre con me il tricolore. Io ed i miei studenti sentiamo molto questa responsabilità, che ci spinge ad allenarci al meglio e a non mollare mai. Sapere di aver portato per primi il tricolore sui podi e nelle arene più prestigiose del mondo ci riempie di un immenso orgoglio.


Z:Ringraziandoti del tempo concessoci vorremmo porti una domanda sui tuoi progetti futuri. Grazie ancora e complimenti per i tuoi traguardi.


F:Grazie a voi per avermi dedicato questo spazio. In futuro desidero competere ancora per un anno o due, e nel frattempo organizzare al meglio la mia accademia. Desidero trasmettere ad altri quello di buono ho appreso dal jiu jitsu in questi anni di pratica, ed aiutare i ragazzi a formarsi sia come lottatori che come uomini. Grazie ancora per il vostro interesse nella mia attività.

domenica 23 novembre 2008

Che dire se non ....ottimo stage!!!


L' instancabile Mestre Tisi dopo aver dedicato la mattinata alle lezioni individuali ha condotto, come al solito peraltro, uno stage ben “farcito”.
Considerando la quantità e l'eterogeneità dei partecipanti per livello e provenienza marziale, lo stage è stato suddiviso in due momenti principali, uno dedicato alle tecniche di difesa personale ( bjj oriented ) e l'altro a tecniche più specifiche di jiu jitsu competitivo.
Fede con didattica fluida e ineccepibile ha spiegato come lo studio della difesa personale sia un bagaglio indispensabile per il lottatore di jiu jitsu per due motivi fondamentali: il primo è che la nostra amata arte è, prima di essere un magnifico sport, uno strumento per proteggersi e neutralizzare un avversario anche più grosso di noi e dunque è inutile imparare a lottare con guardia a “pipistrello” se non sappiamo nemmeno difenderci da una manata di Gigi Caverna.., il secondo è che molte tecniche di difesa personale trovano pieno riscontro ed efficacia proprio nel jiu jitsu competitivo e in altri modalità in cui questo si sviluppa come in competizioni no gi e nelle MMA.....davvero interessante.
La seconda parte invece è stata orientata allo studio di alcuni passaggi di guardia chiusa, mezza guardia e un paio di gustose finalizzazioni dalla cento chili.
Il clima come al solito sereno a dato l'opportunità a partecipanti di diverse realtà marziali di conoscersi e di immergersi per ore in uno stage con contenuti tecnici di qualità, lasciando da parte tecniche esotiche o da Ultimate (S)Fighter e lavorando invece su tecniche base ma estremamente dettagliate, dando modo così ai neofiti di avvicinarsi in modo idoneo a questo sistema e ai più anziani di rinforzare il proprio bagaglio tecnico.
Lo stage è ovviamente terminato con un'oretta di sparring servita a noi per conoscerci meglio e al nostro Mestre per “maltrattarci” un po'.
Un grazie per aver partecipato va a Walter e ai ragazzi del neonato gruppo di studio IC di Trieste, a Efrem e Francesco di Padowar (accademia padovana di jiu jitsu , a Roberto Monetti (insegnante di Krav Maga e buon lottatore di jiu jitsu) e ai suoi ragazzi e a Carmine, già praticante di mma accompagnato dal nostro coriaceo Alan Saitta.
Ringrazio inoltre tutti i ragazzi di Burning che hanno partecipato e il Maestro Federico Tisi che come sempre ci offre lezioni tecniche (ma non solo) di alto contenuto e che sicuramente farà di nuovo visita alla nostra accademia.



Alcuni partecipanti allo stage

martedì 18 novembre 2008


" REPETITA IUVANT "

domenica 16 novembre 2008



"VEDO NEL FIGHT CLUB GLI UOMINI PIU' FORTI E INTELLIGENTI MAI ESISTITI.VEDO TUTTO QUESTO POTENZIALE E LO VEDO SPRECATO.
UN' INTERA GENERAZIONE CHE POMPA BENZINA, SERVE AI TAVOLI O SCHIAVI COI COLLETTI BIANCHI.

LA PUBBLICITA' CI FA INSEGUIRE LE MACCHINE E I VESTITI, FARE LAVORI CHE ODIAMO PER COMPRARE COSE CHE NON CI SERVONO.
SIAMO I FIGLI DI MEZZO DELLA STORIA, NON ABBIAMO NE UNO SCOPO NE UN POSTO, NON ABBIAMO LA GRANDE GUERRA NE LA GRANDE DEPRESSIONE, LA NOSTRA GRANDE GUERRA E' QUELLA SPIRITUALE, LA NOSTRA GRANDE DEPRESSIONE E' LA NOSTRA VITA.
SIAMO CRESCIUTI CON LA TELEVISIONE CHE CI HA CONVINTI CHE UN GIORNO SAREMMO DIVENTATI MILIARDARI, MITI DEL CINEMA O ROCKSTAR. : MA NON E' COSI' ....LENTAMENTE LO STIAMO IMPARANDO... E NE ABBIAMO VERAMENTE LE PALLE PIENE!"


tratto dal film "Fight Club"

mercoledì 12 novembre 2008


Sabato scorso il nostro Daniele from Casarsa, non contento degli 80 km a settimana che fa REGOLARMENTE per venire ad allenarsi ad Udine si è fatto una trasferta Meneghina direttamente in casa Milanimal per seguire lo stage di Rolles Gracie organizzato per lui dall'instancabile Andrea Baggio; ecco qui un breve report.


"Questo week end ho avuto il piacere di essere a Milano ed allenarmi con gli amici di Milanimal in occasione dei due giorni di seminario con il grande Rolles Gracie.
Che dire, Rolles è un gran lottatore e un ottimo insegnante.
Venerdì ha tenuto una lezione no-gi molto interessante curando ogni particolare delle tecniche mostrateci, due modi di portare a terra l'avversario e finalizzarlo con mata leao, prendendo la schiena, o con katagatame a seconda del modo di reagire quest'ultimo.
Sabato invece lo stage è stato dedicato completamente alle tecniche col gi, e di nuovo grande il livello tecnico, con Rolles e Andrea sempre pronti a dare spiegazioni e fugare ogni dubbio: la lezione questa volta è stata incentrata sulle tecniche di proiezione e di raspado applicate in base alla variazione di peso che l'avversario attua per difendersi dagli attacchi.
In entrambe le lezioni non è potuto mancare lo sparring finale in cui ho potuto vedere in azione Rolles.
Un ringraziamento e un saluto a Rolles e a tutti gli amici di Milanimal per le due giornate di allenamenti.
A presto sul tatami."

Daniele.

domenica 9 novembre 2008


A causa di problemi organizzativi il WFC è stato rimandato; dovremo aspettare fino a gennaio per veder lottare Matteo Minonzio in terra slovena.

Confermatissimo invece lo stage con Federico.

ps: non vedo l'ora!!

mercoledì 5 novembre 2008


Occhio ragazzi!!!

Sabato 22 Novembre grande rientro in Friuli del nostro Mestre Federico Tisi ormai di casa nella terra dei Longobardi e del buon vino!!
Dopo aver dedicato la mattinata alle consuete lezioni individuali Federico condurrà uno stage pomeridiano di 3 ore che sarà un momento importante non solo di formazione ma anche di analisi del livello del jiu jitsu made in Friuli e soprattutto (e questo vale per tutti i neofiti) per conoscere un grande insegnante e campione di jiu jitsu, pioniere di questa arte marziale in Italia.
Ricordo, per chi volesse prendere lezioni individuali, la possibilità di orientare le suddette nei quattro ambiti in cui il jiu jitsu si sviluppa: jiu jitsu con gi, senza gi, per MMA e per la difesa personale (anche come integrazione ad altri stili).


Domenica 23 invece Burning si sposterà in massa in Slovenia a Lubjiana per vedere in azione (con tifo echeggiante) Matteo Minonzio che combatterà al WFC .
Matteo, striker di razza, già da tempo studia la lotta al suolo in diverse accademie affiliate Italian Connection e con Federico Tisi, che lo seguirà all’angolo di questo importante evento; insomma un week end all’insegna del buon jiu jitsu e delle MMA …Burning al seguito!!!

Non Mancate..!!!!!


Corsi e ricorsi storici

Tempo fa mi è capitato di fare una lunga chiacchierata, peraltro totalmente improduttiva, con un insegnante di difesa personale che inevitabilmente mi ha fatto prendere ancora di più le distanze da un mondo, quello della self defence appunto, che ormai da tempo mi sta lasciando un po’ perplesso.
Attenzione!
Lungi da me ergere impenetrabili barricate verso le arti marziali tradizionali o moderne; mi piacciono, le pratico ( con le persone e nei modi che ritengo opportuni ), mi soddisfano e le ritengo un ottimo strumento di formazione e più in generale di conoscenza e per questo degne di rispetto.
Come al solito però, il problema non risiede nell’arte stessa ma nell’uomo che la pratica e la trasmette; uomo che con le sue paure, frustrazioni e idiosincrasie distorce concetti, tecniche e programmi deformando quanto di più puro e sano e generando un “prodotto” di scarsa qualità, plastificato, artificiale e come diceva il compianto Lee, morto.
Gli effetti collaterali di questo modus operandi sono altresì evidenti: maestri di marzapane collezionisti di programmi che esercitano magie marziali ( vedi pacche alla carlona ) su un nugolo di allievi/zombi, vittime di una tossica sudditanza che nulla ha a che fare con il rispetto, quello vero.
Molte sarebbero le parole da spendere su questo argomento e molti gli approfondimenti da fare, ma per ora non vi tormenterò con i miei rigurgiti da viandante marziale e vi lascio invece con un breve quanto gustoso dialogo prodotto dall’amico Mario Puccioni leader di Team Centurion.

DIALOGO TRA UN UOMO E UN MATTO

Un tizio a digiuno di Arti Marziali/Sport da Combattimento incontra un praticante di arti marziali 'tradizionali'.

Uomo: "Scusi lei cosa fa?"
Tradizionalista:"Insegno un'arte per la difesa"
U:"Come la Boxe, il BJJ e la Kickboxing?"
T: "Nonono, quelli sono meri sport"
U: "Che differenza c'è?"
T:"In gara ci sono limitazioni, arbitri etc; in strada no"
U:"Lei come sa che le cose che pratica funzionano se non le prova mai? Quelli degli SdC le provano tutte le loro tecniche"
T:" Lo so perché le testo in palestra in azioni sui miei compagni"
U:"Ma in palestra funziona tutto comunque! Lei come desume che la tecnica funzionerà in strada?"
T:"Me l' ha insegnata il mio maestro, che discende da generazioni di maestri"
U:"Tutti senza mai provare le cose in contesti reali?"
T:"Certo. La nostra è ROBA SERIA, serve per uccidere, mica le possiamo minimamente provare le nostre cose"
U:"Ma così lei insegna ad altri cose che non ha mai provato dopo averle apprese da maestri che a loro volta non hanno mai provato le cose che insegnano!"
T." Ovvio. Siamo TROPPO mortali noi, siamo Tradizionali"

mercoledì 29 ottobre 2008



Cari ragazzi di Burning, l’anno accademico è iniziato da mo’ ed il gruppo è sempre più affiatato e fresco di “nuove entrate” che con sudore ed entusiasmo si immergono nelle nostre lezioni sempre più intense e prolungate.
Volevo a questo punto soffermarmi su un paio di punti a mio avviso fondamentali per il corretto e sereno proseguo della nostra attività : lo spirito di cooperazione e il rispetto del regolamento.

Sapete tutti, o per lo meno quasi tutti, da quanti anni mi prodighi nello studio e nella divulgazione di arti marziali “alternative” (o per lo meno tanti anni or sono lo erano) in terra friulana e adesso, dopo molto tempo posso dire che, nonostante il mio cammino sia stato pressochè solitario, tutti i miei sforzi sarebbero stati vani se qualcuno non mi avesse ascoltato, seguito i mie passi e aiutato a sviluppare i miei progetti.
Forse, cari miei, è proprio negli sport individuali e soprattutto in quelli da combattimento che lo spirito di gruppo si fa sentire di più e fornisce supporto e stimoli all’atleta, dall'allenamento alla competizione, momento in cui le scuse stanno a zero soprattutto in caso di sconfitta quando un decentramento della responsabilità è quantomeno ridicolo.
Ecco dunque che nella nostra attività più che nei tanto blasonati e deindividualizzanti sport di squadra, la cooperazione è fondamentale non solo per crescere tecnicamente in modo uniforme ma anche e soprattutto per rafforzare quei valori di rispetto e amicizia che giocano un ruolo fondamentale nell'evoluzione dell'arte stessa.

Per accelerare questo processo è indispensabile che i praticanti con più esperienza, gli “anziani” insomma, ( coloro i quali hanno iniziato a “palestra vuota” e più di tutti hanno sofferto la mancanza di sparring partner ), siano sempre disponibili a dissipare eventuali dubbi o esaudire richieste dei neofiti, rimanendo sempre “morbidi” durante la fase di lotta e trasmettendo informazioni in modo funzionali: imparare e insegnare sono due facce della stessa medaglia!
D’altra parte, è importante che i neofiti si rendano più indipendenti possibile in fase di apprendimento, provando a risolvere in autonomia i problemi che si presentato man mano e cercando, come diceva un mio vecchio insegnante di Muay Thai, di “rubar coi oci” ( rubare con gli occhi ) facendo marciare a tutto vapore i propri neuroni specchio.

L’ultima cosa che mi preme sottolineare è l’importanza del rispetto del regolamento.

Se vogliamo rendere funzionali al massimo le lezioni e l’ambiente in cui pratichiamo e dare un’ immagine di un gruppo saldo e operativo, tutti e dico tutti dobbiamo rispettare il regolamento di accademia: NON DEVONO ESISTERE ritardi non giustificati agli allenamenti, kimoni sudici, pause autostabilite, ciance durante le spiegazioni tecniche o in fase di sparring, ne tanto meno uscire dal tatami senza aver chiesto l'autorizzazione all'insegnante...insomma nessuna azione deve contravvenire al regolamento di accademia e più in generale di Italian Connection.
Se queste regole possono sembrare troppo rigide e inopportune per un'attività “dopo lavoro”...beh ...ragazzi...rimanete attaccati al bancone ...o andate a giuocare al giuoco del pallone....ne guadagneremo tutti sicuramente!!

Who the cap fit!!

giovedì 23 ottobre 2008



Ecco qui un bell' highlight di jiu jitsu nelle MMA......ringraziando il grandissimo Pequeno di Familia Milanimal......

lunedì 20 ottobre 2008




"No. E' il grande inganno, la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano attenti."


Ernest Hemingway

giovedì 16 ottobre 2008

.............................................fine allenamento...!!!!
Da notare in centro, Nosferatu con Beowulf....e subito sotto il licantropo.

domenica 12 ottobre 2008


E apriamo sto blog!!!

Dopo mesi di attesa e sotto consiglio del nostro Mestre Federico Tisi e dei ragazzi di Burning, ecco finalmente aperto il nostro blog!!!!!
L'unica vera vetrina sul nostro incessante lavoro di approfondimento e divulgazione del tanto amato brazilian jiu jitsu (ma non solo.. ) è finalmente on line e aspetta solo di venire aperta e arricchita con articoli e news.
In realtà Burning non e' una novità; sono infatti già quattro anni che il gruppo si muove e cresce, aumentando progressivamente il proprio livello tecnico e rinforzando il proprio spirito di squadra, tutto questo tra problemi logistici, abbandoni ( per i soliti motivi... ) ed entusiastiche new entries, ma soprattutto dopo molto sudore e per quanto mi riguarda ...molti sacrifici.
Si ok, ma che cos'è Burning? Burning non e' un semplice corso di arti marziali o di difesa personale, non e' la “tana delle tigri de no artri” ne tanto meno un gruppo di Chihuahua abbaianti con la cintura nera....Burning e' semplicemente un team di jiu jitsu brasiliano, un gruppo di amici a cui piace praticare questo magnifico sport da combattimento in modo serio ma al contempo rilassato, migliorando costantemente la propria tecnica attraverso la lotta quotidiana in palestra, competizioni, seminari tenuti dal nostro insostituibile insegnante Federico Tisi e viaggi studio in terra carioca, nelle migliori accademie al mondo.
Burning e' un team che fa parte di Italian Connection il piu' grande network italiano di jiu jitsu creato dal Prof. Federico Tisi (Tribe jiu jitsu ) e dal Prof. Andrea Baggio ( Milanimal ) e dunque si lega e appoggia qualsiasi tipo di attività promossa dai due insegnanti.
Ringrazio subito tutti coloro che spingono questo progetto, tutti i ragazzi che si sono allenati (anche in altre discipline) e si allenano con me, che rinunciano all'aperitivo delle sette o alla partita di turno, e sfidano la stanchezza del dopo lavoro con un'altra ora e mezza di fatica, sempre presenti sul tatami nonostante i vari acciacchi che la nostra “genuina” disciplina ci regala; ringrazio di cuore Federico Tisi, Maestro e Amico perchè senza di lui, molto probabilmente sarei ancora a “rompere le tavolette coi calci volanti”; ringrazio tutti i ragazzi della Tribe e di Milanimal e tutti gli amici di Rio de Janeiro, Ricardo Vieira, Ratinho, “Shaolin”, Leck, Ronnie Torres e chiunque abbia contribuito alla mia formazione.
Un grazie va anche ai miei maestri del passato ( proprio tutti ) e a chi ha provato e provera' ad ostacolarci...ma sopratutto a chi, dopo avergli detto che sport pratico mi risponde... "AH SI .....TIPO CAPOEIRA!!!!”

Marco