mercoledì 29 ottobre 2008



Cari ragazzi di Burning, l’anno accademico è iniziato da mo’ ed il gruppo è sempre più affiatato e fresco di “nuove entrate” che con sudore ed entusiasmo si immergono nelle nostre lezioni sempre più intense e prolungate.
Volevo a questo punto soffermarmi su un paio di punti a mio avviso fondamentali per il corretto e sereno proseguo della nostra attività : lo spirito di cooperazione e il rispetto del regolamento.

Sapete tutti, o per lo meno quasi tutti, da quanti anni mi prodighi nello studio e nella divulgazione di arti marziali “alternative” (o per lo meno tanti anni or sono lo erano) in terra friulana e adesso, dopo molto tempo posso dire che, nonostante il mio cammino sia stato pressochè solitario, tutti i miei sforzi sarebbero stati vani se qualcuno non mi avesse ascoltato, seguito i mie passi e aiutato a sviluppare i miei progetti.
Forse, cari miei, è proprio negli sport individuali e soprattutto in quelli da combattimento che lo spirito di gruppo si fa sentire di più e fornisce supporto e stimoli all’atleta, dall'allenamento alla competizione, momento in cui le scuse stanno a zero soprattutto in caso di sconfitta quando un decentramento della responsabilità è quantomeno ridicolo.
Ecco dunque che nella nostra attività più che nei tanto blasonati e deindividualizzanti sport di squadra, la cooperazione è fondamentale non solo per crescere tecnicamente in modo uniforme ma anche e soprattutto per rafforzare quei valori di rispetto e amicizia che giocano un ruolo fondamentale nell'evoluzione dell'arte stessa.

Per accelerare questo processo è indispensabile che i praticanti con più esperienza, gli “anziani” insomma, ( coloro i quali hanno iniziato a “palestra vuota” e più di tutti hanno sofferto la mancanza di sparring partner ), siano sempre disponibili a dissipare eventuali dubbi o esaudire richieste dei neofiti, rimanendo sempre “morbidi” durante la fase di lotta e trasmettendo informazioni in modo funzionali: imparare e insegnare sono due facce della stessa medaglia!
D’altra parte, è importante che i neofiti si rendano più indipendenti possibile in fase di apprendimento, provando a risolvere in autonomia i problemi che si presentato man mano e cercando, come diceva un mio vecchio insegnante di Muay Thai, di “rubar coi oci” ( rubare con gli occhi ) facendo marciare a tutto vapore i propri neuroni specchio.

L’ultima cosa che mi preme sottolineare è l’importanza del rispetto del regolamento.

Se vogliamo rendere funzionali al massimo le lezioni e l’ambiente in cui pratichiamo e dare un’ immagine di un gruppo saldo e operativo, tutti e dico tutti dobbiamo rispettare il regolamento di accademia: NON DEVONO ESISTERE ritardi non giustificati agli allenamenti, kimoni sudici, pause autostabilite, ciance durante le spiegazioni tecniche o in fase di sparring, ne tanto meno uscire dal tatami senza aver chiesto l'autorizzazione all'insegnante...insomma nessuna azione deve contravvenire al regolamento di accademia e più in generale di Italian Connection.
Se queste regole possono sembrare troppo rigide e inopportune per un'attività “dopo lavoro”...beh ...ragazzi...rimanete attaccati al bancone ...o andate a giuocare al giuoco del pallone....ne guadagneremo tutti sicuramente!!

Who the cap fit!!

giovedì 23 ottobre 2008



Ecco qui un bell' highlight di jiu jitsu nelle MMA......ringraziando il grandissimo Pequeno di Familia Milanimal......

lunedì 20 ottobre 2008




"No. E' il grande inganno, la saggezza dei vecchi. Non diventano saggi. Diventano attenti."


Ernest Hemingway

giovedì 16 ottobre 2008

.............................................fine allenamento...!!!!
Da notare in centro, Nosferatu con Beowulf....e subito sotto il licantropo.

domenica 12 ottobre 2008


E apriamo sto blog!!!

Dopo mesi di attesa e sotto consiglio del nostro Mestre Federico Tisi e dei ragazzi di Burning, ecco finalmente aperto il nostro blog!!!!!
L'unica vera vetrina sul nostro incessante lavoro di approfondimento e divulgazione del tanto amato brazilian jiu jitsu (ma non solo.. ) è finalmente on line e aspetta solo di venire aperta e arricchita con articoli e news.
In realtà Burning non e' una novità; sono infatti già quattro anni che il gruppo si muove e cresce, aumentando progressivamente il proprio livello tecnico e rinforzando il proprio spirito di squadra, tutto questo tra problemi logistici, abbandoni ( per i soliti motivi... ) ed entusiastiche new entries, ma soprattutto dopo molto sudore e per quanto mi riguarda ...molti sacrifici.
Si ok, ma che cos'è Burning? Burning non e' un semplice corso di arti marziali o di difesa personale, non e' la “tana delle tigri de no artri” ne tanto meno un gruppo di Chihuahua abbaianti con la cintura nera....Burning e' semplicemente un team di jiu jitsu brasiliano, un gruppo di amici a cui piace praticare questo magnifico sport da combattimento in modo serio ma al contempo rilassato, migliorando costantemente la propria tecnica attraverso la lotta quotidiana in palestra, competizioni, seminari tenuti dal nostro insostituibile insegnante Federico Tisi e viaggi studio in terra carioca, nelle migliori accademie al mondo.
Burning e' un team che fa parte di Italian Connection il piu' grande network italiano di jiu jitsu creato dal Prof. Federico Tisi (Tribe jiu jitsu ) e dal Prof. Andrea Baggio ( Milanimal ) e dunque si lega e appoggia qualsiasi tipo di attività promossa dai due insegnanti.
Ringrazio subito tutti coloro che spingono questo progetto, tutti i ragazzi che si sono allenati (anche in altre discipline) e si allenano con me, che rinunciano all'aperitivo delle sette o alla partita di turno, e sfidano la stanchezza del dopo lavoro con un'altra ora e mezza di fatica, sempre presenti sul tatami nonostante i vari acciacchi che la nostra “genuina” disciplina ci regala; ringrazio di cuore Federico Tisi, Maestro e Amico perchè senza di lui, molto probabilmente sarei ancora a “rompere le tavolette coi calci volanti”; ringrazio tutti i ragazzi della Tribe e di Milanimal e tutti gli amici di Rio de Janeiro, Ricardo Vieira, Ratinho, “Shaolin”, Leck, Ronnie Torres e chiunque abbia contribuito alla mia formazione.
Un grazie va anche ai miei maestri del passato ( proprio tutti ) e a chi ha provato e provera' ad ostacolarci...ma sopratutto a chi, dopo avergli detto che sport pratico mi risponde... "AH SI .....TIPO CAPOEIRA!!!!”

Marco