lunedì 5 settembre 2011

L’estate sta ormai giungendo al termine e l’anno accademico è appena iniziato.

Ho avuto la fortuna di trascorrere un bellissimo periodo di vacanza, con tanto sole (anche se la mia epidermide dice il contrario), buoni amici e molto, moltissimo jiu jitsu. Solitamente ogni anno approfitto del periodo di ferie per farmi qualche settimana a Rio per allenarmi con i miei amici carioca e ingolfarmi di churrasco e açai, ma quest’anno ho preso armi e bagagli e mi sono proiettato a New York per una vacanza studio che agognavo da tempo; quasi 20 giorni nella grande mela tra i giganteschi grattaceli, le mille luci e le soffocanti fermate della metro..ma soprattutto nei tatami più hot d’America.

I miei allenamenti si sono divisi tra la Clockwork jiu jitsu gestita dal bravissimo e simpatico Josh Griffiths, la Modern Martial Arts dell’amico Vitor “Shaolin” Ribeiro, che mi ha fatto tanto piacere rivedere e la prestigiosa Renzo Gracie Academy diretta in modo eccellente dal guru del jiu jitsu e della MMA John Danaher e ovviamente da Renzo Gracie con cui ho avuto il privilegio di allenarmi.

Rispetto alle classiche scuole brasiliane forse il clima è meno “quente” ed esotico ma la gestione è senza dubbio professionale e strutturata, tanto da rendere anche la metotologia didattica veramente alla portata di tutti. Ciò nonostante ho potuto riscontrare un ottimo livello tecnico in tutte le scuole e un clima amichevole e rilassato che mi ha accompagnato in tutte le mie lezioni quotidiane. Ho avuto modo di condividere gli stessi allenamenti con personaggi del calibro di Roger Gracie, George St.Pierre, Frankie Edgar, Matt Hamill, David Brench, Rafael Sapo e altri nomi altisonanti del jiu jitsu e delle MMA, comprendendo ancora di più, grazie alle fantastiche lezioni di Danaher, quanto lo studio del jiu jitsu (e non uso altro termine) sia di fondamentale importanza per un moderno lottatore di arti marziali miste, e che enormi vantaggi fisici e pscicologici possa offrire ad ogni suo fedele praticante. Ho avuto la fortuna di incontrare persone gentili e ospitali come Alberto e Gino che mi hanno fatto sentire a casa e mi hanno supportato durante questo mio intensissimo soggiorno Newyorkese.

Un viaggio estremamente stimolante insomma, che mi ha fatto capire ancora più a fondo il jiu jitsu che ho appreso in Brasile e in Italia, sia dal punto di vista tecnico, sia didattico e che lascerà una traccia indelebile nei miei ricordi e soprattutto nell’arte che pratico.

I torridi giorni dedicati all’arte suave non potevano finire così; ed ecco che appena tornato sul sacro suolo friulano mi passa a trovare Mario Puccioni, leader del team Centurion e guida spirituale del jiu jitsu made in Italy e qualche giorno più tardi Mestre Tisi assieme a Ilaria, che mi hanno torturato con ore interminabili di buon jiu jitsu e crossfit.

Meglio di così non poteva andare.


Io e Renzo Gracie durante una lezione