martedì 29 marzo 2011

TJJC 11 REPORT

Mai come questa volta il nostro team è stato colpito da una iella così nera. Gli unici tre atleti pronti a partecipare a questa edizione del Torino Challenge sono stati “pettinati” proprio durante l’ultima settimana d’allenamento.

Ale, pronto a ripetere il successo Milanese, si infortuna alla schiena e decide di astenersi dalla competizione, Alessandro “Mio figlio Buzz” si stucca pesantemente un ginocchio durante lo sparring, e Giuliano si becca un virus cinovietnamita che gli porta un febbrone da cavallo. “Azz!” ho pensato, questa volta è meglio se stiamo a casa a mangiare Sardoni….e invece no!

“O La’ o Rompi” come diceva sempre mio nonno e così, nonostante tutto, ci si fomenta un po’, si noleggia all’ultimo minuto un mezzo di fortuna e si parte per Torino; 500 km, un albergo fetido con tanto di peripatetiche urla nel cuore della notte, colazione al Radon e il giorno dopo alle 9:00 siamo al palazzetto.

Salutiamo Ratinho, i ragazzi delle Officine, Fede, Mario, Andrea, Vincenzo e i molti amici che rivedo sempre con piacere, ci annidiamo sugli spalti e attendiamo l’inizio delle danze.I miei due opliti sono acciaccati, ma carichi. Sanno di avere dato il massimo durante gli allenamenti e il fatto di essere li per vincere o perdere è già un premio. Due sole le regole che vigono in competizione: spingere al massimo e non fare sciocchezze, il resto viene poi.

L’attesa è lunga, (per Buzz lunghissima) ma i due tengono botta e tra barrette e sorsi d’acqua salmastra arriva finalmente il momento di mettersi alla prova.

Inizia Giuliano (- 82 bianca). Con un annetto di jiu jitsu sulle spalle e una quantità di tachipirina da stordire un cavallo affronta la sua prima esperienza agonistica.Passa i primi tre turni vincendo sia ai punti che per finalizzazione ma perde con il campione di categoria per un errore arbitrale (ammesso poi dallo stesso arbitro) che gli avrebbe consentito di giocarsi l’oro. Si prende comunque un bronzo per un esordio di platino.

A questo ragazzo vanno i miei più sentiti complimenti perchè nonostante si alleni da poco tempo è già diventato parte dello zoccolo duro del gruppo dimostrando doti non comuni di costanza, umiltà e dedizione. Una vera fortuna per il nostro Team.

Continua il Buzz (- 70 Bianca). La forte tensione che lo attanagliava prima delle competizioni ormai è solo un ricordo e il nostro veterano sta migliorando esponenzialmente ad ogni gara sia dal punto di vista tecnico che emotivo. “Mio figlio” affronta tre dure lotte, vincendone una per 14 -0 ma non riesce però ad arrivare al podio nella sua affollatissima categoria . Anche a lui mi inchino con profondo rispetto.

Infine un ringraziamento a colui che ha reso tutto questo possibile, all’uomo che senza di lui noialtri non si combinava niente, l’uomo del ghiaccio esplosivo, delle riprese hooliwoodiane e delle foto degne di Adams, delle gesticolazioni insensate sugli spalti, dell’Ulisse, l’uomo del telefono parlante e ormai pietra miliare del nostro gruppo: Luca Antonini.

Grazie Luca sei un grande!

Ps: quasi 400 atleti al Challenge altrochè cicicocò!







sabato 12 marzo 2011


Cinque giorni passati a Roma ad allenarmi. Non succedeva da molti anni, da quando Federico ha iniziato a spostarsi dalla capitale per tenere seminari presso le accademie dei suoi primi studenti del Nord Italia tra cui il sottoscritto.

I miei allenamenti si sono divisi tra le due accademie di Federico (Fleming e Parco Tirreno) e la nuova sede dell’Hung Mun diretta da Fabio Ciolli e Lorenzo Borgomeo.

Non mi dilungherò in commenti positivi su entrambe le accademie e su come questi insegnanti si stiano impegnando con la massima professionalità per divulgare il jiu jitsu brasiliano e le MMA; vi basti solo pensare che il livello si avvicina e in alcuni casi supera (penso a Franceschini e Tirelli della Tribe) le più affermate scuole internazionali.

Vedere insegnare Federico mi ha offerto diversi spunti su cui lavorare e migliorare il mio approccio all’arte, il fatto poi di venire “maltrattato” dai suoi allievi mi ha fatto capire quanta strada debba compiere come allievo e come insegnante per raggiungere il minimo sindacale in fatto di jiu jitsu e soprattutto, di quanti sacrifici e quanto impegno debba impiegare un bravo insegnante per creare un’accademia di prestigio come la sua, fattori che molto spesso, un allievo fatica a percepire.

Ho avuto, inoltre modo di essere presente all’inaugurazione della nuova sede dell’Hung Mun e partecipare ai primi allenamenti in questa struttura unica in Italia per specificità e qualità dei sui istruttori, decisamente all’avanguardia per ciò che concerne lo studio delle MMA.

Gli allenamenti perfettamente strutturati e programmati non hanno lasciato spazio all’improvvisazione (tipica nel nostro paese) e Fabio e Lorenzo si sono dimostrati due insegnanti attenti e scrupolosi seguendo attentamente ogni singolo allievo e curando ogni particolare delle tecniche esposte.

Sono stati giorni d’allenamento faticosi e ricchi di emozioni in cui ho potuto apprendere molto sia dal punto di vista tecnico sia umano.

Grazie dunque a Fede, Fabio e Lorenzo per le belle e interessanti lezioni.

A presto.