giovedì 29 luglio 2010


Con grande piacere vi informo che sabato 21 agosto Federico Tisi tornerà in Friuli per tenere un seminario di jiu jitsu della durata di 3 ore presso la nostra accademia; nei giorni successivi, con il dovuto preavviso, sarà possibile prendere anche lezioni individuali.
Vi ricordo inoltre che dopo il seminario ci ritroveremo tutti a Cividale per il rinomato Palio di San Donato e che domenica 22 ci sposteremo a Bovec in Slovenia per imbracciare gli Hydrospeed e scendere il bellissimo fiume Isonzo.

Per ulteriori info o prenotazioni contattatemi al numero 338 19 40 125.

www.paliodicividale.it

martedì 6 luglio 2010





Interessanti e produttivi i due giorni di corso arbitri a Roma.
Questa seconda esperienza ( la prima fu a Bologna nel 2006) con il Maestro Alvaro Mansur, responsabile dell’arbitraggio per la ibjjf e la cbjj, è stata davvero positiva.
Oltre una quarantina di partecipanti provenienti da tutte le più importanti accademie di jiu jitsu italiane si sono incontrati nella sede di Tribe jiu jitsu ed hanno affrontato circa otto ore di lezione suddivise in due giornate.
Poche ciance; il corso è stato davvero utile e proficuo per tutti sia per rinforzare le nozioni pregresse in materia di “regras”, sia per apprendere nuove importanti variazioni sul regolamento la cui mancata conoscenza avrebbe avuto pessime ricadute sia in competizoni nazionali sia in quelle internazionali.
In queste lunghe lezioni il tecnico brasiliano è stato affiancato dal bravissimo Tisi che ha seguito e tradotto in portoghese perfetto l’ intero corso, cosa davvero non facile tenendo conto delle svariate domande dei partecipanti talvolta davvero articolate.
Il regolamento del jiu jitsu è tuttaltro che semplice ed immediato e necessita di una approfondita conoscenza e studio al fine di evitare gravi errori in fase di lotta o ancor peggio in fase di arbitraggio.
Ottima iniziativa da ripetere sicuramente.


Ps: un grandissimo ringraziamento va all'amico Tanzio Sperone per la gentile ospitalità...(aaeeahh!!)





venerdì 2 luglio 2010

Platone "La Repubblica"

Libro VIII

“Quando un popolo, divorato dalla sete della libertà, si trova ad avere a capo dei coppieri che gliene versano quante ne vuole, fino ad ubriacarlo, accade allora che, se i governanti resistono alle richieste dei sempre più esigenti sudditi, son dichiarati tiranni.
E avviene pure che chi si dimostra disciplinato nei confronti dei superiori è definito un uomo senza carattere, servo; che il padre impaurito finisce per trattare il figlio come suo pari e non è più rispettato, che il maestro non osa rimproverare gli scolari e costoro si fanno beffe di lui; che i giovani pretendono gli stessi diritti, le stesse considerazioni dei vecchi e questi, per non parere troppo severi, danno ragione ai giovani.
In questo clima di libertà, nel nome della medesima, non vi è più riguardo né rispetto per nessuno. In mezzo a tale licenza nasce e si sviluppa una mala pianta: la tirannia”.