sabato 18 giugno 2011

GHOLAR


Ci sono Maestri che ho avuto fortuna di incontrare e che mi hanno lasciato un ricordo indelebile: Darrel Gholar è sicuramente uno di questi

Durante il mio primo viaggio a Rio nel 2006 con Tisi, Baggio e diversi amici che allora componevano la prima squadra italiana che partecipava alla coppa del mondo di jiu jitsu brasiliano, ebbi modo di frequentare diverse accademie di jiu jitsu, tra le più blasonate scuole Gracie a quelle più piccole ma a parer mio più genuine e interessanti come la Akxe, la Fight Zone e la Nova Uniao di Pederneiras; proprio in quest’ultima dopo una lezione di Muay thai tenuta da Rodrigo Ruas (nipote di Marco Ruas) ebbi modo di conoscere Darrel Gholar, che ai tempi teneva lezioni di wrestling proprio in quell’accademia.

Darrel dopo un’esaltante carriera nel wrestling, (spicca per essere stato tre volte campione degli Stati Uniti di lotta greco romana) si era cimentato in vari incontri di valetudo diventando anche campione del mitico IVC di Batarelli e proprio durante questi incontri venne notato dal vulcanico Sperry della BTT che lo invitò a tenere lezioni presso la famosa scuola. Da li in poi tutte le più importanti scuole brasiliane di jiu jitsu lo contrattarono come Professore nelle proprie accademie, inserendo il suo wrestling nei loro programmi d’allenamento.

Ricordo che si presentava in palestra sempre con largo anticipo. Con passo sciancato, forse per qualche forma di artrite che lo attanagliava, saliva lentamente le scale dell’accademia, salutava i presenti e si sedeva a bordo ring; apriva quindi, il voluminoso romanzo che teneva sempre con lui e iniziava a leggerlo avidamente sino ad inizio lezione.

Questa era perfettamente organizzata e lasciava poco spazio all’improvvisazione: un breve riscaldamento, qualche tecnica di proiezione o controllo spiegata con dovizia di particolari e tanto sparring soprattutto a parete, regolarmente scandito dal suono del fischietto.

Dotato di una sensibilità e una intelligenza spiccata riusciva sempre a destare la curiosità dei presenti con qualche raffinato accorgimento tecnico o aneddoto sulle proprie esperienze lottatorie, e ancora oggi non mi è possibile dimenticare i potenti double leg e i pesantissimi sprawls che si abbattevano oltre che sul sottoscritto anche su personaggini del calibro di Josè Aldo, Thales Leites e Ronys Torres che sotto le sue “manine” sembravano piume di fagiano.

Rimasi un paio di mesi sotto le sue amorevoli cure e ancora adesso diverse tecniche e modalità di allenamento che imparai da lui rimangono parte integrante del mio workout settimanale.

Per molto tempo non lo vidi. Poi dopo due anni lo rincontrai alla Brazilian Top Team dove impartiva lezioni ai Pro. Il giorno seguente si allenava insieme a me nel corso mattutino di jiu jitsu sfoggiando una cintura azzurra e delle terribili unghie smaltate di nero; la sua delicatezza nell’aprire la guardia a suon di sprawls restò per molto tempo uno dei nodi gordiani della mia vita finché non scoprii che era stato pure sceneggiatore per la Disney.

Qui sotto un video storico di Gholar in un IVC contro Johil de Oliveira in cui quest’ultimo viene palesemente trattorizzato dal moro ma ottiene comunque una vittoria champagne.



domenica 12 giugno 2011

CRONACHE MONDIALI




Si è appena concluso il campionato del Mondo di jiu jitu a Los Angeles.

La compagine Tribe, unica squadra italiana che puntualmente calca il prestigioso tatami questa volta non è stata baciata dalla fortuna ritornando a casa con un bronzo nelle bianche.

Da menzionare le vittorie degli amici Yuri Simoes e Ary Farias che dominano le rispettive categorie.

Yuri raggiunge il gradino più alto del podio finalizzando tutti i suoi avversari e si prende l’oro nella – 100 cinture marroni, e Ary chiude la categoria cinture nere pluma col suo compagno di squadra Guillerme Mendes a cui regala l'oro.



martedì 7 giugno 2011

Gran bel seminario quello tenuto sabato scorso da Fabio Ciolli.

Lo stage è stato incentrato sui cosiddetti counters ovvero quelle tecniche e strategie utili a rompere le azioni offensive del nostro avversario in modo da imporre il nostro gioco.

Le numerose tecniche esposte, (dallo stand up al ground game) hanno colpito l’interesse dei partecipanti impegnandoli per oltre tre ore di lavoro intenso.

La lezione si è conclusa con una buona mezz’ora di domande a cui Fabio ha compiutamente risposto.

Un grande ringraziamento a Fabio, che sicuramente tornerà a trovarci e a tutti i partecipanti che hanno supportato l’evento